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La pasta e la tracciabilità Made in Italy sono salve

“L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una questione aperta da anni, soprattutto per tutelare i consumatori che hanno il diritto di conoscere la filiera di produzione.

Le sentenze del Tar del Lazio respingono i ricorsi di molte industrie molto conosciute che hanno presentato ricorso  all’obbligo di indicare sulla confezione della pasta la provenienza nazionale o straniera del grano impiegato. Tutti i consumatori cercano maggior consapevolezza e chiarezza e il Tar ha dato loro questa buona notizia di trasparenza.

La problematica era nata  circa 6 anni fa, quando diverse industrie avevano presentato al Tar ricorsi nei confronti del decreto con cui, a metà 2017, l’allora Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali) e il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) hanno imposto ai produttori di pasta l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di coltivazione del grano e il Paese di molitura, al fine di garantire un’informazione completa e trasparente ai consumatori, funzionale a consentire una scelta libera e consapevole.

Un provvedimento valido anche quest’anno grazie alla firma apposta al decreto interministeriale che proroga fino al 31 dicembre 2023 i regimi sperimentali dell’indicazione di origine – come fortemente richiesto dalla Coldiretti – dal Ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, dal Ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, e dal Ministro e della Salute, Orazio Schillaci. “Il decreto in questione – continua la Coldiretti – prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia debbano indicare il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura. Una misura che ha spinto tutte le principali industrie agroalimentari a promuovere oggi delle linee produttive con l’utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale”.

Le aziende protagoniste del ricorso sono le più conosciute nel Paese e non solo:

F.lli De Cecco di Filippo Fara San Martino, Barilla G. e R. Fratelli, De Matteis Agroalimentare, La Molisana, F. Divella, Rummo, Pastificio Lucio Garofalo, Pastificio Battagello, Pasta Berruto, Colussi, Pastificio Rigo, Pasta Zara, Pastificio Felicetti, Pastificio Granarolo (il primo) nonché Molitoria Umbra, Semoliere Giuseppe Sacco & Figli, Molino Grassi, Molino Casillo, Candeal Commercio, Deis De Sortis Industrie Semoliere, Industria Molitoria Mininni, Moderne Semolerie Italiane, Industria Agroalimentare De Vita, Grandi Molini Italiani, Semolificio Loiudice e Molino S. Paolo di Paolo Gallo & C.

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