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CARNE FRESCA? ATTENDI AL BISOLFITO DI SODIO

I Nas a difesa del consumatore: molti ricercano in macelleria la freschezza della carne. Ma il termine “carne fresca” non è tanto esatto per la scelta di un buona carne. Una caratteristica importante è più la frollatura che la sua freschezza, tipica di formaggio o  verdura. La carne ha bisogno di riposo dopo la macellazione.

Il colore della carne frollata

Ma forse facendo leva su questo, alcuni macellai di Torino sono stati raggiunti da sequestro dei locali da parte dei NAS. Ma andiamo alla cronaca.

Sono sedici in tutto le macellerie che alcuni mesi fa  a Torino e provincia hanno utilizzato l’espediente del bisolfito di sodio, per far passare le carni più fresche.

E’ quanto emerso da una serie di controlli svolti dai carabinieri del Nas con il supporto dell’Asl. Sono stati sequestrati prodotti per 568 kg e messi i sigilli a tre negozi.

Quattro persone sono state denunciate per frode in commercio. Le ispezioni hanno riguardato una sessantina di macellerie.

Il bisolfito di sodio è  un sale di sodio dell’acido metabisolforoso  A temperatura ambiente si presenta come un solido incolore dall’odore poco pungente. È un composto nocivo, irritante.

Il bisolfito di sodio viene utilizzato come additivo alimentare con la sigla E222: nei vini come conservante, nei succhi di frutta e nelle conserve di frutta come antiossidante e per impedire la proliferazione di microbi. Può provocare reazioni allergiche, ed è vietato come additivo nella carne fresca. Viene usato anche per la conservazione delle bevande alcoliche.

Quando scegliamo la carne stiamo attenti ai colori troppo accesi, ma alla frollatura della carne che per una buona bistecca senza colori “rosso valentino “, ma sicuramente più tenera, perché la frollatura indica la MATURAZIONE. Il cambiamento del colore della carne che non potrà mai essere rosso vivo al banco, è provocato da una variabile naturale: l’ossigeno che provoca una reazione chimica innescando l’ossidazione. Questo processo naturalmente deve avvenire ad una temperatura idonea sui 4 gradi centigradi, altrimenti si scatena un odore che porta la carne alla putrefazione.

 

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