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Allarme aviaria: colpiti tacchini e galline in Veneto

Si accendono i riflettori sull’allarme aviaria: in Veneto si registra una grave situazione del settore avicolo che conta più di 6.000 aziende. Già nove focolai dall’inizio dell’anno si sono registrati tra gli allevamenti di tacchini, galline ovaiole e comunque polli da carne.

In questi casi l’azienda sanitaria prevede l’abbattimento dei capi, provocando danni ingenti all’industria degli allevamenti intensivi. Per questo sono previste misure di sostegno agli allevamenti interessati dall’epidemia. A Verona, un focolaio ha colpito un allevamento di 800.000 galline ovaiole, segnando il primato del Veneto per numero di episodi in Italia. In Cambogia, un uomo di 28 anni è morto dopo aver contratto il virus A/H5N1, probabilmente trasmesso da pollame infetto. Negli Stati Uniti, il primo caso in un allevamento di pollame nello Stato della Georgia aggiunge nuove preoccupazioni a un’epidemia che dal 2022 ha già coinvolto milioni di volatili. La diffusione dell’aviaria, con casi rilevati in Europa, Asia e Nord America, evidenzia la necessità di un coordinamento internazionale per contenere l’epidemia.

Attenzione anche per cani e gatti. Sarebbe necessario rinnovare la sicurezza e i controlli per i produttori di alimenti per gli animali di compagnia. Sticks e crocchette, prodotte spesso con materie prime crude e non pastorizzate.

L’aviaria sta creando allarmi e preoccupazione tra i consumatori, incerti se aspettarsi il salto di specie. E’ auspicabile, a questo fine, consumare polli provenienti da allevamenti estensivi, cercando di non preferire l’acquisto di polli esclusivamente da carne cresciuti troppo velocemente e come tanti reportage testimoniano.

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