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Coca-Cola acquisisce Costa Coffee ed entra nelle caffetterie

Coca-Cola entra ufficialmente nel business del caffè e mette il cappello ai negozi “Costa Coffee”. La multinazionale di Atlanta ha infatti completato l’acquisizione di Costa Limited dalla britannica Whitebread per 4,9 miliardi di dollari. L’operazione, annunciata il 31 agosto 2018, ha ricevuto l’approvazione da parte delle Autoritá dell’Unione Europea e della Cina. L’azienda britannica è la seconda catena di caffè più grande del mondo dopo Starbucks e la più grande del Regno Unito e si sta espandendo anche in Cina; opera in 32 Paesi e ha una piattaforma diversificata che va dalle caffetterie classiche ai punti vendita Costa Express, che offrono la possibilità di acquistare bevande da asporto. La società può contare anche su 8.000 self service. Whitbread ha acquisito Costa nel 1995, per 19 milioni di sterline, quando aveva solo 39 negozi (contro i 3.800 attuali) e l’ha ceduta a Coca Cola per un valore che supera di 16 volte l’Ebitda. L’azienda britannica ha chiuso il suo bilancio più recente lo sorso 31 marzo evidenziando ricavi per 1,292 miliardi di sterline, rispetto a 1,202 miliardi dell’anno precedente, mentre l’Ebitda era pari a 238 milioni di sterline rispetto ai 231 milioni dell’anno precedente.
Costa Coffee ha sede a Dunstable, nel Bedfordshire, ed è stata fondata nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa, appartenenti ad una famiglia di italiani immigrati da Parma in Gran Bretagna negli anni ’60. I due italiani approdarono a Londra e realizzarono una torrefazione a Lambert per rifornire i ristoranti locali e i negozi specializzati di caffè tostato italiano.
“Vediamo grandi opportunità di crescita grazie all’unione delle capacità di Costa e l’esperienza nel marketing di Coca-Cola. Abbiamo intenzione di sfruttare la solida piattaforma di Costa per espandere il nostro portafoglio nel settore del caffè”, ha dichiarato il Ceo di Coca-Cola, James Quincey.

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