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ALLA RICERCA DELLA FARINA PERFETTA…

ALLA RICERCA DELLA FARINA PERFETTA…

Mi chiamo Caterina Saccone e sono una Biologa Nutrizionista.
Il mio lavoro è anche la mia passione, credo fermamente che il cibo non sia solo un insieme di nutrienti, il cibo è cultura, il cibo è tradizione ma soprattutto il cibo è vita. Per vivere bene è indispensabile conoscere quello che mangiamo, la consapevolezza ci rende liberi di scegliere quello che è meglio per noi. Nel mio piccolo cercherò di stupirvi e di guidarvi nel magico mondo degli alimenti.
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caterinasaccone.bio@gmail.com 

Oggi vi parlo della farina, ingrediente indispensabile di cui spesso dimentichiamo il valore nutrizionale e
culturale. Sicuramente quella più nota e probabilmente anche la più utilizzata è quella “00” ma ne esistono
svariati tipi, tutti diversi e specifici per determinate preparazioni.
Le farine si possono ottenere dalla macinazione di mais, riso, semi, legumi e anche radici, ognuna di queste
è caratterizzata da delle particolari proprietà e ovviamente da un sapore tipico.
In questo articolo però ho deciso di concentrarmi sulle farine di grano, per fare un po’ di chiarezza e per
spiegarvi a cosa corrispondono quei famosi numerini che leggiamo sulle confezioni.
La FARINA “00”
La farina “00” è quella più raffinata, ovvero quella che si ottiene in seguito all’eliminazione di tutte le parti
più esterne del chicco di grano, contiene un basso livello di fibra ed è costituita quasi esclusivamente da
amido e glutine. E’ semplice da lavorare ed è per questo che è quella più utilizzata in cucina, è adatta alla
preparazione di dolci soffici, è utilizzata per addensare creme, sughi e salse ed è ottima per preparare la
pasta fresca. Un consiglio? Occhio alla glicemia!

La FARINA “0”
La farina “0” seppur ugualmente bianca risulta un po’ meno raffinata della “00” per questa ragione
potrebbe essere preferibile utilizzare quest’ultima. E’ ideale per impasti lievitati come quello del pane o
della pizza.
La FARINA “1”
La farina di tipo “1” si ottiene grazie alla macinazione a pietra, attraverso questo procedimento il chicco
viene triturato per intero mantenendo sia il germe, ricco di vitamine e sali minerali, che la crusca
contenente la fibra. E’ una farina con granuli di dimensioni medie perfetta per realizzare ricette più grezze
come pane, pizza e focacce rustiche.
La FARINA “2”
La farina “2” definita semi-integrale, è quasi totalmente estranea ai processi di raffinazione.
Vanta delle ottime qualità nutrizionali e rappresenta un buon compromesso tra un prodotto genuino ma
comunque non totalmente integrale. E’ facilmente riconoscibile a causa dei grani di notevoli dimensioni.
Rispetto alla farina integrale ha il vantaggio di essere più facilmente lavorabile, è preferibile utilizzarla per
prodotti salati ma non è da disdegnare nemmeno per la preparazione di torte e biscotti.
La FARINA INTEGRALE
E’ la migliore dal punto di vista nutrizionale: contiene circa 6g per 100g di fibre in più rispetto alla “00”, è
leggermente meno calorica, meno ricca di amido, tiene a bada il picco glicemico ed è anche più saziante a
parità di peso.
Questa farina però è abbastanza difficile da lavorare a causa della disomogeneità e della grandezza dei
grani, il potere di lievitazione è basso per questo i prodotti che si ottengono sono sicuramente meno soffici
e più compatti di quelli che si ottengono da una farina più raffinata.
Questa farina è utilizzata per preparare il classico pane nero ed è anche quella utilizzata per la produzione
della pasta integrale che troviamo in commercio.
Io termino qui, spero che questa mini guida possa esservi utile per la prossima volta in cui sarete indecisi su
che farina scegliere.

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