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LA GIOIA DELLA PASTA FRESCA

La pasta fresca. Quella della domenica, della nonna fatta il giorno prima e fatta col matterello. Ma quando nasce questa abitudine ? Già dal Medioevo e dal Rinascimento si vedono le prime paste fatte a mano e poi  ripiene.  Ogni regione e paese  la personalizza, anche se esistono norme di base ben precise.  Farina bianca e/o semola con uova e altri sapori che personalizzano le esigenze dei commensali. Sono le cosiddette paste aromatizzate come la classica agli spinaci.

La pasta fresca è entrata nella quotidianità di ognuno di noi. La consuetudine la fa anche protagonista del detto “pasta al dente e carne al sangue medico assente e nessun langue” Preparare da sé la pasta è certamente  conviviale e altamente nutritivo e da’ consapevolezza di cosa stiamo mangiando. Ecco alcuni spunti per ottenere una buona pasta fatta in casa:

Cercate di usare il mattarello per fare la sfoglia per dare più porosità alla pasta in modo da farle assorbire più sugo e darle più consistenza

Le proporzioni sono 100 grammi di farina per ogni uovo .  Per la pasta in brodo le porzioni si dimezzano.

Appena fatta va conservata in un luogo molto fresco, come le nostre nonne che la allargavano sul tavolo con le finestre aperte soprattutto in inverno. Si conserva bene poi in frigorifero.

Sono solo piccole regole dove poi fa tanto la vostra curiosità, esperienza e voglia di assaporare un’abitudine antica, Soprattutto per rendere la domenica veramente attaccata alla tradizione. I tempi di cottura? Decisamente inferiori di quella secca e al giorno d’oggi non è poco.

 

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