• Il pane avanzato in una mensa scolastica di un istituto viene gettato nel cassonetto, in confezioni ancora sigillate e in ottimo stato.

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MENSE SCOLASTICHE: FIDARSI O NO? I CONTROLLI DEL NAS

Con l’inizio delle scuole, ritorna l’appuntamento quotidiano con la mensa . Menu semplici che devono rispondere a precisi capitolati. Ma è così? Qual è la qualità del cibo proposta? Oltre il 25% degli italiani credono che la qualità del cibo proposto sia mediocre. Così da una indagine della Coldiretti . Il fatto sta nel valore nutritivo e nella qualità che dovrebbero essere assicurati sulle tavole, ma spesso non è così. Proporre una pasta al pomodoro è frequentissimo: ma che salsa di pomodoro viene utilizzata? Spesso troviamo passate di pomodoro di bassa qualità e dove si punta soltanto a spender meno. Non vediamo marche o provenienze di produzione molto garantite. I nomi delle passate sono spesso le più economiche così come la pasta. Il fatto è che la mensa scolastica incide molto sulla vita nutrizionale del bambino: da settembre a giugno per cinque o sei giorni alla settimana, il cibo della scuola è protagonista nell’alimentazione dei ragazzi. E’ importante privilegiare quindi cibi sani e a chilometro zero per insegnare i valori di una buona educazione alimentare ai ragazzi. Ma vedere sulle mense ancora il pesce pangasio, il pomodoro da 30 centesimi al chilogrammo, mele e altri frutti “di seconda scelta” e il pane senza una lievitazione naturale, sono la fonte di preoccupazione di oltre un terzo dei genitori. Chissà che ne pensano i restanti due terzi. Il Ministero precisa quali tipologie di cibo siano da somministrare: in generale che la pizza o la lasagna vadano proposte al massimo una volta a settimana, in alternativa al pasto tradizionale; la pasta (o il riso, o l’orzo, o il mais) e il pane  tutti i giorni, mentre un secondo sarà a scelta tra carne, pesce, uova o formaggi con la possibilità di alternare anche i legumi. Inoltre, i salumi potranno essere mangiati solo una volta al mese, mentre frutta e verdura sempre. Il fatto è che  queste direttive oltre a quelle severe sull’osservanza delle normative generali di produzione del cibo spesso e volentieri non vengono rispettate e si verificano frodi o criticità gravi. Già del trasporto del cibo alla scuola per esempio : camioncini non sempre refrigerati e cassette non a norma, contenitori del cibo improvvisati e mancanza di igiene di chi consegna il cibo. Ci sono poi tanti esempi di fatti accaduti da raccontare. A fine anno scolastico nella provincia di Cesena venivano denunciati cibi consegnati ghiacciati, porzioni minuscole e peli nei piatti. A Lamezia in una mensa scolastica veniva offerta la carne quattro giorni alla settimana. A Brescia venivano somministrati  alimenti diversi, per qualità ed origine, da quelli previsti dal capitolato (alimenti di agricoltura tradizionale anziché con metodo “biologico”). Ad Ancona sono stati sequestrati 3.700 Kg. di prodotti carnei, classificati come sottoprodotti di origine animale e privi di indicazioni utili alla loro rintracciabilità, rinvenuti all’interno di celle frigorifere autorizzate allo stoccaggio di soli prodotti carnei freschi. Il titolare si approvvigionava di alimenti prossimi alla scadenza e, dopo averli riconfezionati, rietichettati e attribuito in maniera artificiosa una nuova data di scadenza, indebitamente, li sottoponeva a procedura di congelamento per fornirli successivamente alle mense come freschi. A Sassari venivano somministrati cibi comperati al discount anziché provenienti da filiera corta a chilometro zero. A Perugia gli sprechi erano eccessivi: sacchi della spazzatura stracolmi di cibo con enne al sugo o in bianco, pane fresco, formaggio e carne. Lo spreco alimentare era all’ordine del giorno. Sicuramente per la qualità del cibo che risultava  molto scarsa. Tutto questo risulta dai controlli del NAS. Come apprendiamo dalla fonte diretta  del ministero della Salute “i controlli a tappeto effettuati dai Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) nelle mense scolastiche di tutta Italia  hanno portato a risultati importanti, evidenziando diverse situazioni di irregolarità. Il monitoraggio continuerà, anche ‘a sorpresa’, essendo un’attività fondamentale per garantire la sicurezza e la corretta alimentazione dei nostri bambini e ragazzi. Le segnalazione partono dei genitori che si lamentano della qualità.”  Sono stati effettuati ben 2.678 controlli, che hanno evidenziato 670 non conformità in tutto il territorio nazionale. Numero di irregolarità eccessivo. Tutte le attività di controllo in tutta Italia sono verificabili sul sito del Ministero della Salute. Cibodoro.it vuole provare a fornire tutte quelle informazioni per prendere consapevolezza di quello che i ragazzi mangiano a scuola. Spesso il poco tempo a disposizione o la fiducia eccessiva nella scuola portano i genitori a non considerare fatti che vanno a incentivare frodi o comunque comportamenti non in linea con le normative . E’ necessario controllare. Sempre e senza delegare nessuno. Ci sono apposite commissioni dove i genitori possono far parte per controllare il cibo in tutta la filiera di produzione fino alla consegna. Tutto questo anche per evitare sprechi alimentari che sono all’ordine del giorno e che dovrebbero costituire un importante appuntamento proprio a scuola con l’insegnamento dell’educazione alimentare.

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