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THE DEVIL’S ADVOCATE DI MARCO RICCETTI

Cinema e Drink

La  rubrica per Cibodoro.it di Carlo Dutto allarga ancora gli orizzonti della mixology.  La sua passione e  preparazione lo porta a pubblicare ricette di cocktail di barman e barlady  che si sono ispirati ai film del cinema italiano di successo.
Drink ispirati a un amore, a una emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato. 

Carlo Dutto opera un percorso fantastico con la storia del grande cinema: pellicole che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

DRINK: THE DEVIL’S ADVOCATE
(ispirato al film “
L’Avvocato del Diavolo”, di Taylor Hackford, 1997)
BARMAN: Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino

INGREDIENTI:

4.5 cl rum Don Papa
2.5 cl liquore alla mela
3 dashes Peychaud’s Bitters
3 drop tabasco
1cl sugar syrup


Bicchiere: vintage
Garnish: mela essiccata, peperoncino e ciuffo di menta

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello Stir&Strain, versare il tutto nel bicchiere vintage, Old Fashioned (Stile Sazerac) e aggiungere come guarnizione mela essiccata, peperoncino e un ciuffo di menta.

ISPIRAZIONE:
L’ispirazione nasce dal concetto della tentazione dell’inganno, presenti nel film: tutta la vicenda e la narrazione si evolvono in maniera fluida e calcolata, a quanto sembra. Fino ad arrivare al momento in cui il Diavolo svela le proprie carte al suo avvocato, nonchè suo figlio. Facendogli capire le sue intenzioni, l’avvocato si appella al libero arbitrio per ribaltare la situazione. Quindi si scopre che era tutto un “Sogno”, ma che in realtà si tramuta nuovamente in un volere orchestrato dal Diavolo per ottenere ciò che vuole. Il concetto dell’inganno è quindi alla base di questo drink, un twist su un grande classico, come il Sazerac. Questo viene servito in un bicchiere senza ghiaccio, facendolo sembrare un classico bicchiere di whiskey, ma che in realtà non è. E con lo stesso principio il drink gioca con l’inganno di un rum invecchiato, in questo caso il rum filippino Don Papa. Il tutto unito al gusto dolce e ammaliante della vanillina, alla parte tentatrice del liquore alla mela, al retrogusto amaro del bitter aromatico, e alla speziatura e piccantezza del tabasco. Tutte caratteristiche dello stile ammaliante e pungente del Diavolo, che fa leva sull’Ego dell’avvocato, puntando alla sua superbia, uno dei Sette Vizi Capitali.

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